~ Il mondo delle favole ~



  1. La Baba-Jaga (Baba Jaga) - prima versione

    Tags
    fiabe russe
    By principisi~ il 14 Oct. 2013
    0 Comments   5 Views
    .
    C'erano un tempo un uomo e una donna. L'uomo rimase vedovo e sposò un'altra donna; ma dalla prima moglie aveva avuto una figlia. La cattiva matrigna non voleva bene alla figliastra, la batteva e pensava come poteva fare per liberarsene del tutto.
    Un giorno il padre partì, e la matrigna disse alla bambina: "Và da tua zia, mia sorella, e chiedile ago e filo, per cucirti una camicetta". Ma questa zia era una «baba jaga», «gamba d'osso.» Però la bambina non era stupida, e andò prima da un'altra zia, sorella della sua vera madre. "Buongiorno, zietta!" "Buongiorno, cara! Qual buon vento ti porta?" "La mia matrigna mi ha detto di andare da sua sorella a chiedere ago e filo, per cucirmi una camicetta." La zia le disse: "Nipotina mia, là dove andrai ci sarà una betulla che vorrà graffiarti sugli occhi: tu legala con un nastrino; ci sarà un portone che cigolerà e vorrà sbatterti in faccia: tu versagli un pò d'olio sui cardini, ci saranno dei cani che vorranno morderti: tu getta loro del pane; e un gatto vorrà cavarti gli occhi: tu dagli un pò di prosciutto".
    La bambina andò: eccola che cammina, cammina e finalmente arriva. C'era una capanna; dentro, la «baba jaga», «gamba d'osso», seduta, fila. "Buongiorno, zietta!" "Buongiorno, carina!" "Mi ha mandato da te la mamma a chiederti ago e filo, per cucirmi una camicetta." "Benissimo, intanto, mettiti a filare." Ecco che la bambina si siede al telaio, mentre la baba jaga esce e dice alla sua aiutante: "Và, scalda il bagno e lava la mia nipotina, ma bada di farlo per benino: me la voglio mangiare per colazione". La bambina se ne resta seduta più morta che viva, tutta spaventata, e prega l'aiutante: "Non accendere più legna dell'acqua che versi, e l'acqua portala con un setaccio", e le regalò un fazzoletto. La baba jaga aspetta; poi va alla finestra e domanda: "Stai filando, nipotina, stai filando mia piccina?" "Sto filando, cara zia, sto filando". La baba jaga si allontanò e la bambina diede il prosciutto al gatto e gli chiese: "Non si può fuggire di qui in qualche modo?" "Eccoti un pettinino e un asciugamano" dice il gatto, "prendili e scappa; la baba jaga ti inseguirà, ma tu poggia l'orecchio a terra e appena senti che s'avvicina, getta via prima l'asciugamano: nascerà un fiume, largo largo; se la baba jaga riuscirà ad attraversarlo e ricomincerà ad inseguirti, tu poggia di nuovo l'orecchio al suolo e, quando senti che s' avvicina, getta il pettinino: nascerà un bosco, fitto fitto; quello non potrà oltrepassarlo davvero!"
    La bambina prese l'asciugamano e il pettinino e fuggì: i cani la volevano sbranare, ma essa gettò loro il pane, e quelli la lasciarono passare; il portone voleva sbattere e chiudersi, ma essa gli versò un pò d'olio sui cardini, e quello...

    Read the whole post...

    Last Post by principisi~ il 14 Oct. 2013
    .
  2. Il mondo azzurro

    Tags
    Fiabe russe
    By principisi~ il 1 Oct. 2012
    0 Comments   4 Views
    .

    fantasia-blu



    Cominciava a far buio, quando ritornarono a casa dalla caccia. La mamma sedette al pianoforte e i ragazzi andarono a cercare carta, matite e colori, e si misero a disegnare. Uno di loro aveva soltanto una matita di colore azzurro, ma non si sgomentò e cominciò a ritrarre la caccia di quel pomeriggio.

    Aveva già fatto un bambino azzurro su un cavallo azzurro, quando gli vennero degli scrupoli per la lepre. Si poteva fare una lepre turchina? Andò a domandarlo al babbo che stava leggendo in poltrona e che distratto gli rispose: "Certo che sì!". Il bambino tornò allora al tavolo e fece la lepre azzurra, poi cambiò idea e la fece diventare un cespuglio. Ma neppure il cespuglio gli piaceva e così lo trasformò in albero, che divenne un mucchio di fieno. Poi, ecco apparire una nube, ma così grande che tutto il foglio divenne azzurro.

    Non c'era rimasto altro da colorare e il bambino strappò il foglio e andò a fare un pisolino sulla poltrona.
    Last Post by principisi~ il 1 Oct. 2012
    .
  3. Nonno Gelo

    Tags
    Fiabe russe
    By principisi~ il 27 Sep. 2012
    0 Comments   3 Views
    .

    nonno_gelo



    Una matrigna aveva una figliastra e una figlia. Qualsiasi cosa facesse la figlia, la accarezzavano sulla testa e dicevano: "Che intelligente!". La figliastra, qualsiasi cosa buona facesse, non andava mai bene, non doveva fare così, era tutto brutto. E invece bisogna dirlo: la ragazza era oro, aveva le mani come il formaggio nel burro. Ma la madre ogni giorno si bagnava di lacrime. Il vento prima soffia, poi tace. Ma la vecchia baba prima s'infuria, però non si calma subito, pensa sempre a qualche dispetto così la donna pensò di cacciare la figliastra da casa: "Portala, portala, vecchio, dove vuoi, purché i miei occhi non la vedano, e le mie orecchie non sentano più parlare di lei; ma non portarla dai parenti, in una casa calda, ma portala nel campo, nel gelo scricchiolante!". Il vecchio si rattristò, per un poco, e pianse, poi mise la ragazza sulla slitta, voleva coprirla con una coperta, ma ebbe paura. Portò la sventurata senza casa in un campo aperto, la scaricò su un cumulo di neve, le fece il segno della croce, e in fretta tornò a casa, per non assistere alla morte della figlia.

    La poverina rimase sola, trema e e dice una muta preghiera. Arriva il Gelo; saltella, fa dei salti, e osserva la bella ragazza: "Ragazza, ragazza! Io sono Gelo Naso-rosso!". "Salute a te, Gelo. Si capisce che Dio ti ha mandato per la mia anima peccatrice." Gelo voleva colpirla e assiderarla; ma ammirò le sue parole, provò compassione! Le buttò una pelliccia. Lei l'indossò, si strofinò i piedi, si mette a sedere. Viene di nuovo Gelo Naso-rosso, saltella, balla, guarda la bella ragazza: "Ragazza, ragazza, io sono Gelo Naso-rosso!" "Salute a te, Gelo. Si capisce che Dio ti ha mandato per la mia anima peccatrice." Gelo sembrò non essere proprio in sé: portò alla bella ragazza un grande baule, pieno di ogni sorta di regali. Lei si sedette, nella sua pelliccia, sul baule, così allegra, così bellina! Arriva di nuovo Nonno Gelo Naso-rosso, saltella, balla, e guarda la bella ragazza. Lei lo accolse con un saluto, e lui le regalò un vestito cucito d'oro e d'argento. Lei lo indossò e fu una vera bellezza, una vera eleganza! Siede e canta.

    La matrigna prepara intanto la veglia funebre per lei, cuoce le frittelle. "Và, vecchio, porta a seppellire la tua figlia." Il vecchio se ne andò. E il cane sotto il tavolo: "Bau, Bau! Adesso portano la figlia del vecchio tutta vestita d'oro e d'argento, ma la figlia della vecchia i fidanzati non la prenderannno!". "Taci, stupido cane. Eccoti una frittella, e dì: «I fidanzati prenderanno la figlia della vecchia, e della figlia del vecchio porteranno solo gli ossicini!» Il cane si mangiò la frittella, ma disse di nuovo: "Bau, bau, bau. Portano la figlia del vecchi...

    Read the whole post...

    Last Post by principisi~ il 27 Sep. 2012
    .
  4. La scarpa d'oro

    Tags
    Fiabe russe
    By principisi~ il 27 Sep. 2012
    0 Comments   3 Views
    .

    babbuccia



    C'erano una volta un vecchio e una vecchia che avevano due figlie. Il vecchio un giorno si recò in città e acquistò ad una sorella un pesciolino e all'altra pure un pesciolino. La maggiore mangiò il suo pesciolino, invece la più giovane andò al pozzo e disse: "Pesciolino diletto! Ti devo mangiare o no!" "Non mangiarmi" rispose il pesciolino, "rigettami nell'acqua, io ti sarò utile." La ragazza mise il pesciolino nel pozzo e ritornò a casa. La madre non amava per nulla la sua figlia minore. Fece mettere alla sorella il vestito più bello e si recò con lei in chiesa alla messa, invece alla più piccola lasciò due misure di segale e le ordinò di pulirla prima che loro rincasassero dalla chiesa. La giovane s'incamminò a prendere l'acqua, sedette accanto al pozzo a piangere, il pesciolino nuotò verso la superficie e le chiese: "Perché piangi, bella fanciulla?" "E come non piangere?" rispose la bella ragazza, "mia madre ha fatto indossare a mia sorella il vestito più bello, ed è andata con lei a messa, ha lasciato me a casa e ha ordinato di pulire due misure di segale prima del suo ritorno dalla chiesa!"

    Il pesciolino le disse: "Non piangere, va a vestirti e va in chiesa, la segale sarà pulita!" La ragazza si vestì e andò a messa. La madre non potè identificarla. Quando la messa fu al termine, la ragazza ritornò a casa, anche la madre che sopraggiunta a casa le chiese: "Allora, stupida, hai pulito la segale?" "Si" rispose lei. "A messa c'era una bella ragazza!" raccontò la madre. "Il pope non cantava, non leggeva, e non faceva altro che guardarla, tu invece, sciocca, guardati un po' come sei insudiciata!" "Non c'ero, ma lo so!" disse la ragazza. "Ma che cosa vuoi saperne tu?" le disse la madre.

    Un'altra volta la madre fece mettere alla figlia maggiore il vestito più bello, andò con lei alla messa, invece alla minore lasciò tre misure d'orzo e le disse: "Nel frattempo chi io prego Dio, tu pulisci l'orzo." Dopo andò a messa, la figlia, si recò al pozzo, sedette accanto al pozzo e pianse. Il pesciolino nuotò verso la superficie e le chiese: "Perché piangi, bella ragazza?" "E come non piangere?" rispose la bella fanciulla. "Mia madre ha fatto indossare a mia sorella il vestito più bello, ed è andata con lei a messa, ha lasciato me a casa e ha ordinato di pulire tre misure d'orzo prima del suo ritorno dalla chiesa." Il pesciolino le disse: "Non piangere, va a vestirti e raggiungila in chiesa l'orzo sarà pulito!" Lei si vestì, arrivò in chiesa, incominciò a pregare Dio. Il pope non cantava, non leggeva e non faceva altro che guardarla! La messa terminò. Quel giorno alla me...

    Read the whole post...

    Last Post by principisi~ il 27 Sep. 2012
    .
  5. La principessa stregata

    Tags
    Fiabe russe
    By principisi~ il 27 Sep. 2012
    0 Comments   14 Views
    .

    grifone



    In un reame lontano di un paese lontano viveva un noto mercante che aveva un figlio: Ivan. Il mercante caricò le sue navi, affidò casa e bottega alla moglie e al figlio e partì per un lungo viaggio. Trascorse sui mari un mese, due, tre, visitò terre straniere, acquistò merci d'oltremare e fece buoni affari vendendo le proprie.
    Nel frattempo una grossa disgrazia si era abbattuta su Ivan, figlio del mercante; tutti i mercanti e i borghesi si erano accaniti contro di lui: "Perchè egli è così fortunato? Ci ha tolto tutto il nostro commercio!" Si riunirono tutti in gruppo e scrissero una dichiarazione in cui sostenevano che il figlio del mercante tal dei tali, ladro e fannullone non più degno di far parte della loro corporazione e quindi essi lo condannavano a fare il soldato. Gli rasarono i capelli a lo spedirono al reggimento. Ivan prestò servizio, patì ogni sorta di stenti e non per un anno, ma per dieci; a un certo punto ebbe voglia di tornare a casa, chiese un congedo, ebbe un permesso di sei mesi e si mise in cammino. Il padre e la madre si rallegrarono assai; egli passò da loro tutto il tempo, finché venne il momento di tornare indietro. Il mercante allora lo prese, lo condusse nei sotterranei profondi pieni d'oro e d'argento e gli disse: "Su, figlio mio, prenditi pure il denaro che ti serve!" Ivan, figlio del mercante si riempì le tasche, ricevette dal padre e dalla madre la benedizione eterna, inviolabile, si accomiatò dai parenti e partì per il reggimento; il padre gli aveva anche comprato un ottimo cavallo! A causa della separazione, il buon giovine fu assalito da una grande tristezza; lungo la strada vide un'osteria ed entrò a bere per scacciare 1'angoscia: bevve mezzo litro di vodka ma gli parve poco, ne bevve un altro mezzo litro, si ubriacò e crollò addormentato. Ed ecco che spuntarono degli sfaccendati frequentatori dell'osteria che gli rubarono i soldi, tutti quanti, fino all'ultima copeca.
    Ivan figlio del mercante si svegliò, fece per prendere il denaro, ma non aveva più un soldo; afflitto, si rimise in cammino. La cupa notte lo sorprese in un luogo deserto; proseguì ancora e ancora, finché vide una locanda; vicino alla locanda c'era un cartello, sul cartello una scritta: chi vuole passare qui la notte deve pagare cento rubli. Che fare? Non poteva certo morire di fame; bussò alla porta, uscì un ragazzino, lo accompagnò in camera e portò il cavallo nella scuderia. Alla locanda gli diedero tutto quello che potesse desiderare; mangiò, bevve a sazietà, poi si sedette e divenne pensieroso. "Perchè, soldato, sei così pensieroso?" gli chiese il padrone: "Forse non hai i soldi per pagare?" "Non è questo, padrone! E che io qui sono ben nutrito, mentre il mio buon cavallo se ne sta là.." "No, soldato! Vieni pure a vedere, ess...

    Read the whole post...

    Last Post by principisi~ il 27 Sep. 2012
    .